#IORESTOACASA
BOMBOLONI
... BOMBOLONI FRESCHI!!!
* Cari bambini ecco una nuova “puntata” di Storie in cucina … questa volta il luogo si addice in tutto e per tutto alla nostra nuova storia dedicata a un dolce golosissimo … i Bomboloni!
Avete già l'acquolina in bocca, vero? Niente paura! Vi proponiamo un video in cui Pietro (13 anni, pasticcere improvvisato ma molto bravo!) vi racconterà come, anche a casa vostra e con pochi ingredienti, potrete fare degli ottimi bomboloni, aspettando la riapertura di bar e pasticcerie …
Mentre siete in attesa che la pasta lieviti, potete leggere qua sotto la storia molto antica di questa delizia, che arrivò a Firenze dall'Austria.
La saporita storia del Bombolone
Nel 1600 in una delle città più importanti dell’Austria, Graz, venne inventato un dolce a forma di ciambella, fatto di pasta lievitata fritta nello strutto (una specie di burro, che si ottiene dalle parti grasse della carne di maiale), ripieno di marmellata di albicocche e spolverizzato con lo zucchero a velo. Veniva venduto per le strade nel periodo di Carnevale, su bancarelle simili a quelle che a Firenze, in autunno ed inverno, vendono le caldarroste.
Il nome di queste prelibatezze era, ed è tutt’ora in Austria, Krapfen! In tedesco antico, la parola “Krafo” significava gancio, artiglio: infatti sembra che, inizialmente, avessero questa strana forma. Secondo altri, invece, l'invenzione fu causata da un buffo incidente avvenuto nella cucina della famosa pasticciera di Cecile Kraph, a Graz. Si racconta che un giorno la signora Kraph, innervosita da un apprendista un po' sciocco, per rabbia gli gettò contro un pezzo di pasta lievitata ... il malcapitato riuscì ad evitarlo, ma la pasta finì nello strutto che friggeva in una padella … e così si scoprì quanto fosse buona!
Qualunque sia la loro vera origine, una cosa è certa: i Krapfen ebbero così successo che da Graz si diffusero nella capitale Vienna e che tutti ne furono ghiotti, persino la corte dei sovrani, gli Asburgo ... Da lì, il viaggio verso l’Italia e, in particolare, Firenze fu breve ...
Infatti nel 1743, quando la famiglia dei Medici, che per tanto tempo aveva governato Firenze, si estinse, prese il suo posto proprio quella degli Asburgo-Lorena, che si stabilirono a Palazzo Pitti.
Francesco Stefano, il primo granduca Lorena giunto a Firenze |
Insieme ai sovrani ed ai loro innumerevoli bagagli, arrivò anche il personale di corte, fra cui cuochi e pasticceri che, ovviamente, portarono con sé le loro ricette tradizionali: fra queste, non poteva mancare quella dei Krapfen!
Da Palazzo Pitti, questa ricetta fece presto a prendere il volo e così, di bocca in bocca, divenne famosa anche tra il popolo fiorentino, che la adattò al suo gusto e alle proprie tradizioni: infatti, si iniziò a friggere la pasta nell'olio di oliva, che abbonda in Toscana, si tolse la farcitura di marmellata di albicocche e si rotolarono nello zucchero grezzo invece che in quello a velo (forse, troppo delicato per il palato dei fiorentini!). Con il tempo, si iniziò a chiamarli bomboloni, un nome che si addice al loro aspetto, che ricorda la faccia tonda di un “bombolone” ovvero, come si dice in Toscana, di chi è un po’ cicciotto.
La vetrina di un'antica friggitoria fiorentina ... i bomboloni non mancano mai! |
In realtà questo dolce si diffuse anche in altre regioni d'Italia, ognuna delle quali li battezzò con un nome diverso.
Oggi
si mangiano in tante versioni: vuoti,
con la crema, con
la marmellata, con la cioccolata
... mai a fine pasto (troppo pesanti!) … ma sono
adattissimi a colazione o a
merenda. Spesso d’estate, sulle
spiagge toscane, passano barroccinai che li vendono con l'irresistibile grido di “Bomboloni,
Bomboloni freschi”!!!
Rima x Firenze sottosopra
Prima
di lasciarvi vi proponiamo un piccolo quiz … se sapete la risposta
scrivetecela!
“Quale è il bar pasticceria
che a Firenze fino dal 1948
vende i
bomboloni,
facendoli
cadere da una specie di cascata in vetrina?”
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